Col coordinamento di Umberta Telfener, che ne ha curato la stesura, i Didatti della scuola di specializzazione in terapia sistemica del CMTF hanno prodotto un saggio che rappresenta lo stato attuale di quello che chiamiamo “Milan Approach”, l’approccio milanese, cioè la modalità di lavoro nella terapia sistemica che emerge dalla pratica clinica e dalla ricerca dei Maestri e degli attuali terapeuti del Centro e della scuola.
“The Milan Approach today” vede la luce sulla prestigiosa rivista Family Process (numero di novembre 2024), e credo che, fatte le debite differenze storiche, potrebbe diventare un documento che, come fu allora per “Ipotizzazione, circolarità, neutralità”, rappresenterà in futuro il resoconto di un passaggio importante e forse anche critico dell’approccio nato in via Leopardi.
Alla riflessione ha partecipato un’ampia rappresentanza del corpo docente del Centro, anche se le firme riportate si riferiscono prevalentemente a chi ha materialmente steso i passaggi più cospicui. Per tutti, dunque, l’articolo è firmato da Umberta Telfener, Enzo de Bustis (Direttore del Centro Milanese), Enrico Cazzaniga, Federico Ferrari, Roberta Floris, Gianluca Ganda, Cinzia Giordano, Massimo Giuliani, Chiara La Barbera, Roberta Marchiori, Andrea Mosconi, Simona Mreule, Beppe Pasini, Monica Pezzolo, Ricardo Rosas, Davide Sacchelli, Piero Sannasardo, Fabio Sbattella, Marilena Tettamanzi, Walter Troielli, Barbara Trotta, Arianna Barazzetti.
L’articolo è consultabile qui, non è immediatamente accessibile senza le credenziali, ma è possibile consultare l’abstract, che riporto qui tradotto:
Alla domanda su cosa differenzi oggi il Milan Approach dal periodo in cui erano in vita Luigi Boscolo e Gianfranco Cecchin, i docenti di Via Leopardi rimangono sul vago.Questo articolo si propone di esplorare l’identità attuale del Milan Approach. Qual è oggi la specificità del modello milanese? Abbiamo delle particolarità che ci differenziano da altri modelli clinici o terapeutici? Lavoriamo ancora secondo la nozione di sistema osservante e applichiamo le tre direttive degli anni Ottanta: ipotizzazione, circolarità e curiosità? C’è una direzione specifica in cui si muove il nostro approccio?Piuttosto che tentare di fotografare uno status quo, questo articolo cerca di rappresentare le domande e i dubbi che organizzano un processo costante in corso, come lo è di solito il lavoro clinico.In questo articolo desideriamo sottolineare alcuni aspetti per noi importanti e che ci stanno a cuore. Affermiamo che le premesse che abbiamo in comune ci permettono di essere abbastanza flessibili da rimanere in sintonia con gli eventi attuali e di affrontare questioni sociali di rilevanza politica, per adattarci ai cambiamenti culturali.